Autovelox, foto © Xavier Caré / Wikimedia Commons da Wiki

Cambia il codice della strada, anche a Milano. Dove il nuovo piano che il Comune sta disponendo – alla luce delle variazioni che il Parlamento dovrebbe approvare a breve – prevede numerose novità. Ad annunciarlo, con un lungo post su Facebook, è l’assessore alla Mobilità Marco Granelli.

Tra i provvedimenti più discussi la possibilità di collocare gli autovelox non solo sulle strade di scorrimento, ma anche –  previa autorizzazione del Prefetto,- anche sulle strade E e F e cioè “urbane di quartiere” e “locali.  Una svolta che, secondo Granelli, e “permette di ridurre gli incidenti in quelle strade urbane dove il rischio è l’investimento del pedone, e cioè dove vi sono strade dritte e larghe che facilitano la velocità, ma si è in presenza di scuole, abitazioni, negozi, servizi per cui vi sono attraversamenti pedonali a rischio per i pedoni”.

Di seguito il punto delle principali novità per la viabilità di Milano, riportate dal post dell’assessore.

1 STRADE URBANE CICLABILI

una nuova tipologia di strada dove le automobili possono viaggiare a velocità limitata (max 30 km/h) ma con priorità e precedenza alla bicicletta e ponendo la massima attenzione. A Milano le useremo per i controviali come Zara-Testi, Certosa, Famagosta – Cermenate, Romagna – Campania – Mugello – Molise, Palmanova, Sempione e magari anche nei centri storici dei quartieri di Milano dove ci sono vie strette a senso unico: ad esempio in via F.lli Zoia nel tratto stretto a Quarto Cagnino, o via Caldera a Quinto Romano, o in via Morelli a Figino, o in via S. Bernardo a Chiaravalle.

2 DOPPIO SENSO CICLABILE

Non era previsto dal codice, era stato autorizzato solo in situazioni molto particolari e senza la sosta. Ora sarà possibile prevedere il doppio senso ciclabile nelle strade a senso unico per le auto, solo dove lo decide il Comune, realizzando sul lato sinistro della strada a senso unico, anche in presenza di sosta, una corsia ciclabile segnata con linea tratteggiata e simbolo delle biciclette, che permette alle bici di andare in un senso insieme alle auto e nell’altro in corsia ciclabile. Questo permetterà di semplificare i percorsi nei quartieri e nelle zone 30, favorendo i percorsi lineari per le bici, ma in sicurezza e regolarità e visibilità reciproca per bici e auto. A Milano ad esempio potremmo migliorare via Martiri oscuri una via che permette alle bici nel quartiere NOLO di fare un itinerario rettilineo est-ovest tra via Ferrante Aporti e il Trotter. E potremmo pensarlo per altre vie in altre zone 30 come Isola, o Corvetto, o Bovisa-Dergano.

3 MIGLIORAMENTO DELLA CORSIA CICLABILE

già introdotta a maggio: è una corsia ciclabile, delimitata da linea bianca tratteggiata e con il simbolo della bicicletta, destinata alle bicilette, ma valicabile dalle auto. Viene migliorata: permettendone l’utilizzo alle auto solo se la strada è stretta e per accedere alla sosta; introduucendo anche per le corsie ciclabili la casa avanzata; permettendo alla corsia ciclabile di sovrapporsi alle fermate del bus e così non interrompersi, dando chiaramente la precedenza al bus. La corsia ciclabile oggi a Milano è già realizzata in Puglie, Monza, Castelbarco, nella cerchia dei Navigli in senso orario tra la preferenziale bus e il marciapiede. La useremo ancora.

4 LE BICI NELLE CORSIE RISERVATE BUS

ma solo se larghe almeno 4.30 m. A Milano potremmo utilizzarla per contribuire a completare la ciclabilità della cerchia della 90-91 nel tratto di viale Serra e viale Monte Ceneri tra il ponte della Ghisolfa e piazzale Lotto.

5 ZONA SCOLASTICA

Strade in vicinanza delle scuole dove le auto non circolano negli orari più frequentati da bambini e ragazzi in entrata e uscita, a protezione dei pedoni e dell’ambiente (per limitare le emissioni inquinanti di prossimità come il blak carbon e l’NO2 per le giovani generazioni). A Milano le zone scolastiche verranno istituite a partire dall’esperienza delle scuole car free, esistenti oggi in 26 località e nelle prossime settimane in probabili altre 10-15 località vicine alle scuole.

6 AUTOVELOX ANCHE NELLE STRADE URBANE DI QUARTIERE (E e F)

Oggi nelle città gli autovelox possono essere posti solo nelle strade di scorrimento. Domani sarà possibile installarli, sempre previa autorizzazione del Prefetto, anche sulle strade E e F e cioè “urbane di quartiere” e “locali”. Questo permette ai Comuni, previa documentazione accurata sugli incidenti e autorizzazione del Prefetto, di poter collocare l’autovelox e quindi ridurre gli incidenti in quelle strade urbane dove il rischio è l’investimento del pedone, e cioè dove vi sono strade dritte e larghe che facilitano la velocità, ma si è in presenza di scuole, abitazioni, negozi, servizi per cui vi sono attraversamenti pedonali a rischio per i pedoni.

IL COMMENTO

“Le città con i loro Comuni (assessori, dirigenti, tecnici) e con le associazioni di ciclisti come FIAB e Legambiente, a partire dall’esperienza quotidiana di cercare più sicurezza in strada, di cambiare la mobilità per vincere il traffico e l’inquinamento, hanno fatto proposte per un nuovo equilibrio in strada. E il Governo (un lavoro certosino con Ministri (De Micheli), sottosegretari (Traversi e Mauri), dirigenti del Ministero delle Infrastrutture e dell’Interno e i dirigenti della Polizia stradale) e il Parlamento (parlamentari di PD Mirabelli e Gariglio, M5S Di Girolamo, e IV Comincini) ci hanno ascoltato e insieme abbiamo costruito questa rivoluzione del codice della strada, partendo dalle città, guardando l’Europa, cercando di far passare il concetto che in strada pedoni, bici, auto devono convivere insieme in sicurezza. Zone 30, strade ciclabili, corsie ciclabili, doppio senso ciclabile, zone scolastiche, limitazione della velocità, queste le ricette, che ora diventano realtà nel codice della strada. Molte cose saranno utilizzabili da subito, altre attraverso l’aggiornamento con Decreto del Regolamento come ad esempio il cartello stradale delle strade urbane ciclabili, Decreto previsto entro 60 giorni.
Un grande grazie a tutti quelli che ci hanno lavorato, e ora continuiamo a trasformare la nostra città, a partire dai quartieri, e con i cambiamenti che insieme siamo capaci di fare”.

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