Il personaggio di Meneghino

Chi sono i meneghini lo sanno quasi tutti. Perché vengono chiamati così e quale è l’origine di questo “soprannome” è invece cosa meno nota. Meneghino è un toponimo derivato da altro, da ben altro rispetto alla geografia, e l’origine di questo nome è decisamente curiosa.

Meneghino (o Meneghin in dialetto milanese) è innazitutto un nome proprio di persona, che deriva dal diminutivo di Domenico (Menico). Un nome molto diffuso in passato, quando la tradizione cattolica era culturalmente più influente di oggi, tanto che il nome è stato attribuito da Carlo Maria Maggi a un suo personaggio. Diventando nel tempo una maschera della commedia dell’arte teatrale e un simbolo popolare della città di Milano.

IL PERSONAGGIO DI MENEGHINO

Il personaggio di Meneghino fu in origine quello del servo spiritoso derivato dalla figura di Zanni. Nell’antica Grecia Sannos indicava una figura stolta e ridicola e tale personaggio entro ben presto nella cultura teatrale romana. In tempi più recenti Sannos divenne Zanni e Zuan, altro nome molto diffuso nel contado lombardo-veneto, la cui fortuna teatrale affonda le radici nei secoli e va di pari passo con quella del più noto Pantalone.

Meneghino è un personaggio caratterizzato come un po’ sempliciotto, ma anche come onesto e sincero, tanto che – a differenza di altri personaggi della commedia dell’arte – non indossa una maschera. Ma soltanto un cappello a tre punte con una parrucca nera con codino, una lunga giacca con gilet giallo su camicia bianca, pantaloni verdi al ginocchio, calze a righe e scarpe con fibbia. Ma l’aspetto e il vestiario variarono del tempo, adattandosi – ovviamente per contrapposizione – alle mode estetiche del momento.

Così lo definiva Giuseppe Ferrari:

«Meneghino è un servitore ammogliato, carico di figli, affezionatissimo a’ suoi padroni, virtuosamente ridicolo, onestamente codardo, operante ognora con una comica circospezione, e sempre ingannato dal primo furbo in cui si abbatte. Sul teatro Meneghino è il zimbello di tutti gli intrighi: e spande, per modo di dire, la sua dabbenaggine, la sua stupidezza sopra tutti gl’interlocutori. Fuori del teatro poi egli è ancora il protagonista di tutte le poesie locali; e sotto il nome di lui passano quasi sempre i racconti, le canzoni e le satire.»

DUNQUE…

Da questa fotografia emerge una figura non proprio positiva, che non dovrebbe certo lusingare i milanesi. In realtà la trasposizione dal Teatro alla geografia è dovuta soltanto alla grande popolarità che questo personaggio ebbe nella cultura milanese… anzi: meneghina.

Il personaggio di Meneghino

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